Storico e uomo politico italiano, nipote del precedente. Ancora studente
partecipò al movimento modernista e fu tra i fondatori della rivista "Il
Rinnovamento". Pur esercitando la professione di avvocato non mancò di
coltivare i suoi interessi storici per l'agricoltura e i movimenti migratori,
presiedendo fra l'altro l'Opera Bonomelli per l'assistenza agli emigrati.
Deputato dal 1919 per il Partito popolare, di cui era stato tra i promotori, fu
dichiarato decaduto dal mandato nel 1926, poiché aveva aderito
all'opposizione dell'Aventino contro il Fascismo. Nel periodo della dittatura si
dedicò a studi di storia del Risorgimento:
Un conservatore rurale
della nuova Italia (1926), dedicato alla figura del nonno;
La politica
ecclesiastica da Villafranca a Porta Pia (1938), incentrato sui rapporti tra
Stato e Chiesa;
Un riformatore toscano dell'epoca del Risorgimento, il conte
Piero Guicciardini (1940);
Storia del Partito Popolare italiano che
pubblicò solo nel 1951. Alla caduta di Mussolini nel 1943 entrò
nel Comitato di Liberazione Nazionale e fu membro di quello dell'Alta Italia,
organizzando anche l'insurrezione della Val d'Ossola. Quale esponente della
Democrazia Cristiana fu ministro della Guerra nel primo gabinetto Parri
(giugno-dicembre 1945), membro della Assemblea Costituente e infine senatore di
diritto dal 1948. Come ambasciatore straordinario in Argentina ottenne la firma
del trattato di emigrazione del 1948 (Milano 1886-1952).